lunedì 16 aprile 2007

qualche domanda sul progettato inceneritore di bellolampo

Avrebbe senso piazzare un mega-inceneritore (uno dei più grandi d’Europa) sopra una città di 800.000 abitanti ? Quale sarebbe l’impatto ambientale e sanitario di un simile impianto, programmato per bruciare una tonnellata x anno x abitante di rifiuti ?
E’ vero che l’intera provincia di Palermo non produce una simile quantità di rifiuti ? E che quindi dovrebbero arrivare tonnellate di rifiuti da mezza Sicilia. E’ stato messo in conto anche il costo economico, ambientale e sanitario di un simile traffico veicolare ?
E’ vero che ci si propone di trasformare la Sicilia nella Camera a Gas del Mezzogiorno, importando i rifiuti da altre regioni ? E’ vero che le normative nazionali ed europee (oltre che il buonsenso) prevedono una ben diversa filiera di smaltimento dei rifiuti, che parta da una minore produzione e passi attraverso il riciclaggio incentivato e organizzato ed il riuso; con una quota residuale minima destinata a discarica o incenerimento ? Mentre un simile monstrum renderebbe impossibile persino il riciclaggio, una filiera corretta sarebbe enormemente vantaggiosa sul piano economico, lavorativo, ambientale e sanitario?
Se tutto questo è vero perché non sono mai state applicate le norme e realizzati i piani di intervento più volte programmati ? E’ stata fatta una seria Valutazione di Impatto Ambientale e Sanitario per valutare i progetti ? O hanno ragione coloro che dicono che le procedure di emergenza sono servite e servono (in tutto il Sud d’Italia) per andare in deroga alle principali normative (nazionali ed europee) vigenti?
E’ vero che gli inceneritori d'ultima generazione sono molto più sicuri sul piano ambientale e sanitario? O hanno ragione scienziati/ambientalisti di tutto il mondo che affermano che la produzione di molecole cancerogene e tossiche (diossine, furani ecc) e di particolato ultrafine rimane tale e quale e cambia (in parte) soltanto il loro percorso di smaltimento (le diossine ad esempio finirebbero nelle ceneri e quindi in discarica… diventando paradossalmente ancora più pericolose)?
E’ vero che i filtri trattengono il particolato fine che altrimenti finirebbe nei polmoni della gente? O hanno ragione scienziati/ambientalisti di tutto il mondo che affermano che una parte di questi aggregati molecolari (particolato ultrafine (0,1 m), rischia di arrivare con grande facilità nei nostri alveoli polmonari passando poi nel sangue e nel cervello ? E che comunque le oltre 250 molecole tossiche che si formano nelle reazioni termochimiche finirebbero in un modo o in un altro nella catena alimentare e quindi nel latte, nel formaggio, nella carne e nel pesce che mangiamo?
E’ possibile che non ci si renda conto dei rischi cui un simile impianto sottoporrebbe centinaia di migliaia di cittadini? I genetisti, i chimici, i biochimici di questa città sono stati informati ? Potrebbero ancora intervenire in qualche modo per ricordare che la tutela dell’ambiente e la difesa della salute della gente sono più importanti di qualsiasi valutazione economico-politica ?
E’ possibile che il piano rifiuti sia stato deciso senza consultare le Autorità locali ? E se sono state consultate, come si sono pronunciati i Sindaci che rappresentano un’autorità fondamentale di tutela sanitaria locale? Quali pareri tecnici hanno richiesto prima di pronunciarsi? E gli Enti deputati a proteggere l’Ambiente e la Salute sono stati coinvolti? Quale documentazione è stata loro fornita? Si sono già pronunciati ?
E perché i cittadini non sono stati correttamente informati e coinvolti nelle scelte (come prevedono normative e leggi)? E a questo punto cosa potrebbero ancora fare i cittadini di questa città per difendere il proprio futuro?

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