venerdì 25 luglio 2008

Rita Atria-qualcuno l'ha uccisa


Rita da Partanna- un uccellino che non sa volare

prima ancora che diventasse fulgido
da onorare come quello di Graziella
-anche lei con solo 17 anni di vita-
e di tutte le donne coraggio
stroncate senza colpa
il tuo nome Rita mi è stato caro…

tu sei nata lì in quella terra
scossa nel profondo delle viscere
e bruciata da vile violenza
dove anch’io sono stato in un altro tempo…

lì a Partanna nel Belice sei cresciuta
in una gabbia di mura familiari
con l’eco della parola mafia
in ogni momento delle tue giornate
nei frammenti intimi del tuo diario…

anch’io ho sentito quell’eco
ma per me era routine di lotta
una componente esterna
non parte della mia ideologia…

mentre tu hai capito a poco a poco
che per sfuggirla o combatterla
bisogna prima stanarla dentro di sé
l’atavica cultura della rassegnazione…

e quella belva feroce implacabile
che ti ha sottratto i naturali affetti
tu giovane donna hai provato a sfidarla
con coraggio sorretta dal buon “zio Paolo”
dall’uomo di legge falciato anche lui
come tanti con la testa eretta
e il nome inciso nella storia…

dove ora c’è anche il tuo
dopo quel volo spiccato nel vuoto
simile a quell’uccellino spaurito
che incredibilmente un giorno vidi
precipitare davanti ai miei piedi stupiti

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