lunedì 11 gennaio 2010

siamo pronti per il Ku Klux Klan


L'inferno di Rosarno e i suoi responsabili - Repubblica.it


ROSARNO (REGGIO CALABRIA) –

Tre imprenditori agricoli di Rosarno sono stati arrestati e due cittadini stranieri sono ricercati dai carabinieri perché accusati di far parte di una associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, induzione della prostituzione ed estorsione. (maggio 2009)

I disordini in questa città che conta 15mila residenti, pochissimi centri di ritrovo, e quasi nessuna piazza, sono iniziati con la rivolta degli immigrati per il ferimento di due stranieri in un agguato e continuati dai residenti. Anche se secondo le forze dell’ordine chi ha sparato colpi ad aria compressa e usato anche spranghe è «gente che viene da fuori». Forse cani sciolti della criminalità organizzata. In ogni caso la tensione è alta: le scuole sono rimaste chiuse e così come i i negozi

VIA ALLE DEMOLIZIONI – Intanto sono iniziate domenica all’alba, su disposizione della prefettura di Reggio Calabria, le demolizioni degli accampamenti occupati fino a due giorni fa dagli immigrati protagonisti della rivolta di giovedì sera. Le ruspe dei vigili del fuoco sono in azione nella ex Rognetta, già deposito alimentare alla periferia di Rosarno: vengono abbattute le strutture realizzate dagli immigrati all’esterno della fabbrica e nelle prossime ore verrà demolito anche il capannone principale dove gli stranieri hanno realizzato decine di baracche con cartone, plastica e lamiera. Dentro la struttura gli immigrati, partiti in tutta fretta, hanno lasciato tutto quel poco che avevano: biciclette con cui raggiungevano i campi per raccogliere arance e mandarini, vestiti, pentole e utensili da cucina, bombole del gas. Nelle baracche ci sono ancora letti, coperte, resti di cibo, scarpe e in qualche caso anche valige che gli immigrati non hanno fatto in tempo a prendere.

Migranti via da Rosarno. Trasferiti in centinaia

"Queste situazioni le abbiamo ereditate e sono frutto di tolleranza sbagliata". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, intervenendo a L'intervista, su Sky Tg24, a proposito dei fatti di Rosarno. ''Ci sono responsabilità diffuse che non intendiamo più tollerare - ha rpsoseguito - e gli immigrati di Rosarno che le forze di polizia hanno trasferito nei centri di Crotone e Bari, se risulteranno clandestini, verranno espulsi''.

Le cosche della 'ndrangheta potrebbero avere deciso di ''cavalcare" la protesta scoppiata a Rosarno, prima da parte degli immigrati, poi degli abitanti, per fini che sono ancora tutti da chiarire. Al momento, dalle indagini non sono emersi elementi tali per affermare con certezza che sia così, ma di sicuro l'ipotesi è al vaglio degli investigatori che intendono chiarire perché un fatto apparentemente casuale e privo di gravi conseguenze, come i due immigrati feriti da un fucile a pallini per un "motivo banale", possa avere provocato una reazione tanto violenta, alimentata, poi, dalla contro-reazione di alcuni abitanti di Rosario

n merito agli incidenti ed alla reazione violenta di alcuni abitanti di Rosarno che sono andati in giro per il paese cercando i "neri" da sprangare o a cui sparare colpi di fucile, il Prefetto ha rimarcato che sicuramente "era gente che remava contro e che andava contro lo stesso comitato civico col quale ho avuto un confronto civile, trovando persone serene e comprensive". Di sicuro, nella vicenda di Rosarno, c'é lo sfruttamento degli immigrati per il lavoro nei campi


Ottimo l'articolo di Scalfari, che unitamente al florilegio della stampa che ho evidenziato, danno la dimensione del fenomeno razzismo in Italia. Anche popolazioni costrette per interesse diretto ad accogliere gli immigrati, senza tanto guardare per il sottile se regolari o clandestini, e comunque badando bene a sfruttarli al massimo, arrivano al punto di gettare la maschera dell'ipocrisia e dimostrare la natura egoistica e xenofoba.

I fatti di Rosarno dimostrano che nell'opinione pubblica alberga quel sentimento, spesso abilmente celato, di sofferenza per la presenza degli immigrati, di colore e di diverse etnie, che è alla base del razzismo e del nazismo.

Sentimento cavalcato dalla Lega Nord che oltre a fare proseliti oltre il Po comincia a pescare anche al Sud.

Ma è veramente insopportabile l'ipocrisia di chi si serve, sfruttandoli in mille modi, degli immigrati, non curandosi minimamente delle loro condizioni di vita, per poi alle prime difficoltà dovute alla loro ribellione, è pronto a gettarli via come immondizia. In modo particolare è per me intollerabile l'ipocrisia di chi si dichiara o si sente cattolico o buon cristiano e neppure sente un moto di disgusto e di pietà di fronte alle scene, che si ripetono ormai spesso, dello sgombero forzato dei miseri accampamenti con distruzione vandalica anche delle poche cose, effetti personali e intimi abbandonati a causa della fuga improvvisa.

E il governo con Maroni in testa, che parla di "eccessiva tolleranza" è perfettamente in sintonia con questo razzismo strisciante, con buona pace delle dichiarazioni tragicomiche di un Rotondi che parla di "accoglienza amorevole", facendo eco agli appelli del Papa che non fanno nè caldo nè freddo.

Col perdurare della crisi e dei suoi effetti non potrà che aumentare questo sentimento di repulsione da parte di quegli italiani che non hanno la sensibilità di ricordare quanto anche i loro predecessori hanno sofferto in tempi di emigrazione; italiani che obnubilati dall'egoismo e dall'atmosfera di paura e xenofobia alimentate ad arte sono pronti, inconsciamente, a comportarsi come i famigerati incappucciati del Ku Klux Klan.

Invece uno spiraglio di speranza viene da tutti quelli che firmeranno per lo sciopero del primo Marzo dei migranti, ottima idea da tempo caldeggiata, che potrebbe servire ad aprire gli occhi su una situazione che può diventare sempre più drammatica.

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