giovedì 9 giugno 2011

Ma che bel ministro dell'ambiente!


 Al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

On. Prestigiacomo, apprendiamo dalla stampa che il Nuovo Piano Rifiuti Siciliano è stato stoppato in quanto non prevede, come da Lei sempre sostenuto, la presenza di inceneritori.
Si ritorna così agli inceneritori, chiamati solo in Italia termovalorizzatori per essere così sovvenzionati con i CIP 6, al contrario del resto di Europa e da essa ormai messi al bando.
Si ritorna al vecchio piano Cuffaro che in 10 anni “nulla”, nel senso letterale della parola, aveva prodotto, se non riempire le tasche dei Responsabili, come ad esempio l’avv. Felice Crosta, pagato a € 1.500 al giorno, festivi compresi, ed andato in pensione approssimativamente con la stessa cifra.
I Responsabili del Piano erano stati così impegnati da dimenticarsi, non solo di fare il bando a livello europeo per i 4 inceneritori (condanna Corte giustizia Europea 18.7.2007), ma di applicare ai bandi la normativa antimafia, con relative infiltrazioni mafiose (ditta Altecoen e relativi 16 arresti) e che, bontà loro, avevano sovradimensionato del 72%, chissà per quali incomprensibili motivi: importazione o forse gli stessi dell’attuale scandalo dell’inceneritore Scotti? A pensar male spesso ci si azzecca!
In sospeso, del vecchio Piano Cuffaro, resta ancora la esosa richiesta di risarcimento danni (300 milioni di euro) delle due ditte vincitrici dell’appalto, danni che, come Associazioni ambientaliste abbiamo chiesto che siano da addebitare ai Responsabili, così lautamente pagati, e giammai alla Comunità siciliana.
Oggi gli impianti proposti dal Ministero sembrerebbero ridotti a due.
Signor Ministro, l’intervento del suo Ministero ci sembra assolutamente inopportuno, considerato che la Regione Siciliana aveva intrapreso la giusta strada della raccolta differenziata avvalendosi di consulenti altamente qualificati ed esperti, provenienti da aree del nord Italia, dove la raccolta differenziata ha toccato valori intorno all’80% (Novara 72% nel giro di un anno) e dove il “non riciclabile” non viene più conferito agli inceneritori, ma avviato ad impianti di trattamento non inquinanti dove viene trasformato in sabbia artificiale ottimamente utilizzata in edilizia.
In pratica si è già a “Rifiuti Zero”, e pertanto non necessitano più neanche le discariche!
Il complesso di impianti, necessari per raggiungere i suddetti obiettivi, hanno costi estremamente più bassi, rispetto agli inceneritori, producono molti posti di lavoro pulito, non distruggono ma riutilizzano materie prime, non compromettono la salute  dei residenti delle aree interessate dagli impianti di incenerimento.
Ci è dispiaciuto leggere che Lei, da siciliana, pensa che i suoi corregionali non siano all’altezza delle popolazioni padane. Noi pensiamo esattamente il contrario (vedi gli esempi di Marineo e Kalatambiente), forse vi è interesse a rappresentare i Siciliani in maniera negativa?
Purtroppo signor Ministro, nonostante la ricerca scientifica vada avanti a grandi passi, le Sue linee operative sono rimaste ferme al palo, né è servito a migliolarLa l’aver vinto il peggior premio alla Conferenza Mondiale sul Clima a Poznan: “il fossile del giorno”.
Un’onoreficenza sicuramente un po’ goliardica, ma che di fatto rappresenta un attestato di vergogna ambientale, rappresentato da uno stendardo rappresentante un Dinosauro che sputa fuoco, simbolo dei paesi che non sono capaci di affrancarsi dall’uso massiccio dei combustibili fossili e che qui in Sicilia ci riporterebbe sempre all’uso barbaro del fuoco che “termosvalorizza”, oltre alle materie prime riciclabili, l’ambiente e la nostra salute.
Augusta 9.6.2011
Per Decontaminazione Sicilia, Luigi Solarino e per AugustAmbiente, Giacinto Franco

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io la pubblico la lettera aperta, ma mi chiedo come si fa a dare del "signora" ad un elemento simile?Ben altri epiteti meriterebbe, oltre al fatto che sia del tutto incapace, inesperta, inesistente. Se non come passacarte del volere del grande boss il Cavaliere Nero. Ma ormai i giorni sono contati per tutta questa feccia.

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