martedì 4 ottobre 2011

diventiamo tutti bravi sarti

Ricucire l’Italia, il manifesto | Libertà e Giustizia
Si dice: il Governo ha pur tuttavia la fiducia del Parlamento e questo, intanto, basta ad assicurare la legalità democratica. Ma oggi avvertiamo che c’è una fiducia più profonda che deve essere ripristinata, la fiducia dei cittadini in un Parlamento in cui possano riconoscersi.

  Partendo  da una totale condivisione del manifesto di Zagrebelsky, vorrei porre l’accento su una questione, a mio avviso, fondamentale. La capacità di ribellione, d’indignazione di una parte sana del Paese non è che non ci sia, o sia debole, in realtà è frammentata. Dispersa  in mille comitati civici, in associazioni e gruppi di lavoro sorti spontaneamente per specifici momenti ed obiettivi di lotta, localistici e su temi ambientalisti o di salvaguardia di beni comuni ( acqua pubblica, gestione rifiuti, Tav, ponte sullo stretto e così via). 
  E alla fine ciò che manca è la capacità organizzativa di collegare questo vasto arcipelago composto da cittadini volenterosi e impegnati in battaglie che hanno comunque come denominatore comune il bene del territorio, della salute collettiva e del mantenimento di spazi di legalità in contrapposizione a corruzione, mafie e sfruttamento.

  Se un soggetto politico atipico, non partitico, come  Giustizia e Libertà fosse in grado di creare questa coesione, fondendo e moltiplicando le forze disponibili, scongiurando il rischio sempre presente nella cultura di sinistra delle contrapposizioni ideologiche e delle banali rivalità leaderistiche culminanti spesso in scissioni dolorose, ecco che allora si potrebbe compiere quel salto di qualità, in termini di rapporti di forza nei confronti di un Potere ricco e spregiudicato, che potrebbe portare realmente ad una ricucitura del tessuto di questo Paese sciagurato.

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