mercoledì 22 marzo 2017

Difendersi! Un diritto sacrosanto.



   


   Il fatto riempie le cronache di tutti i giornali, e viene da giorni sviscerato in mille particolari nei vari programmi televisivi, si tratta dell’omicidio per “difesa” di un rumeno che stava rubando sigarette nel locale a Casaletto Lodigiano dello sparatore, ormai personaggio conosciutissimo, tale Mario Cattaneo.

   L’evento in sé non è nuovo, già si è verificato più volte, ma in tempi vicini ad elezioni amministrative, i vari sciacalli politici fanno a gara per sfruttare e strumentalizzare per i propri fini, anche vicende dolorose e non certo da riderci sopra. Primo fra tutti quel Matteo, capo dei leghisti, che non ha esitato a dare il via alle grottesche esibizioni, facendosi immortalare sorridente al fianco dello sparatore “per sbaglio”.

   Ma se per questo leader politico, gran esperto del “parlare alla pancia” del Paese per suscitare tutti gli aspetti più marci e più riposti della coscienza civica di cittadini annoiati o incazzati, rientra nella normalità di un certo comportamento, preoccupa il livello d’opinione generale del comune sentire.

   Infatti, dai vari sondaggi, pare che più del 60% degli intervistati si dichiari a favore del Cattaneo, accettando per buona la sua tesi del colpo partito accidentalmente dal fucile, (anche se alcune testimonianze parlano di due spari, e la vittima sia stata colpita alla schiena), e soprattutto considerino assolutamente legittimo ammazzare chi cerca di rubare in casa propria. 
   Il comune sentire è inoltre influenzato dalla errata percezione che questo tipo di crimini sia in aumento, mentre le statistiche relative dicono esattamente l’opposto.

Ben diverso è il livello di corruzione, truffa e ladrocinio che imperversano in ogni dove nella bella Italia. Sarebbe bello che lo stesso sentimento d’indignazione e di condanna per chi ruba nelle nostre case, venga mostrato anche per chi ruba da posizioni dirigenziali di enti pubblici o di aziende statali.

   C’è poi l’inquietante fenomeno della insana passione di un vasto pubblico per i luoghi dei crimini diventati famosi, come ben racconta in modo sarcastico l’ottimo film “Omicidio all’italiana” di Maccio Capatonda, e che viene appunto confermato dal pienone che sta registrando in questi giorni il ristorante del Cattaneo.

   Ora, anche se è difficile e inutile tentare d’immaginare come ognuno di noi, in presenza di una situazione di pericolo, in caso di aggressione, si comporterebbe, va da sé però, che un conto è avere un’arma, (ed essere cacciatore per giunta) e un altro è essere contrari ad averla. Ovviamente chi svolge un’attività o un incarico che lo espongono a concreti rischi, è anche giusto che possa difendersi adeguatamente. 
   Ma ormai, ogni occasione è buona per gridare alla mancanza di sicurezza; alla presenza inquietante e, come tale foriera di crimini, del popolo dei migranti; alla ventilata esigenza di armarsi, e per tutto, io temo che come sponsor non ci siano solo i leghisti ma anche le lobby di chi le armi le produce, come avviene nell’USA dei Trump.
   Per fortuna che in Europa, pare non sia facilmente importabile la filosofia demente di cui ora il nuovo presidente americano si fa promotore, visto che in Olanda il suo portavoce, quel Geert Wilders, che lo rappresenta, non solo nei programmi razzisti ma pure nel ciuffo, è stato sconfitto nelle recenti elezioni.

   Comunque, se pure in Austria i populisti di destra sono stati sconfitti dal verde Van Der Bellen, resta da vedere ciò che accadrà quando voteranno in Francia e in Germania, se malgrado tutto, un minimo di coscienza equilibrata continui ad avere diritto d’asilo.


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